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Redazione

SELECTED TALENT: TREPUNTI STUDIO.

Aggiornamento: 26 gen 2023

by Federica Granata

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Trepunti Studio prenderà parte ad Alpha District in occasione del Fuorisalone 2021, arricchendolo di complicità, innovazione e tanta passione.



Parlare di “Trepunti”, questa volta, non significa lasciare spazio ad attesa o mistero ma richiama, piuttosto, un'importante fusione fra tre singolari personalità: Davide D'Ambrogio, Valentina Gnocchi e Alessia Nobile. In breve, Trepunti Studio.


Anche il team di Trepunti ha accolto la sfida di Alpha District, proposta in previsione del Fuorisalone 2021, mettendosi alla prova nel sostenere un'arte alternativa e ancora troppo estromessa.


Designer, amici da sei anni e all'occorrenza anche coinquilini, Davide, Valentina e Alessia si riuniscono durante il loro percorso in NABA (Nuova Accademia di Belle Arti). Collaborano insieme rincorrendo la comune passione per il design, condividono pensieri, ispirazioni, vittorie, sconfitte e viaggi.


Grazie a questa importante sintonia che li lega, i tre giovani designer realizzano progetti innovativi. Partono dalla trasmissione di un'idea e questa sfocia, poi, in oggetti e spazi che prendono vita, colorano e abbelliscono la permanenza di chi li vive.


Quando si pensa ai progetti di Trepunti, si richiamano subito alla mente creazioni come “Set me up” o “Raveolution”.



La prima, singolare e ambiziosa, è stata pensata per la catena di hotel SO/Sofitel e si ispira al suo stesso slogan: “The Place to be and to be seen”.

Suo punto di forza: i social media. Si tratta della progettazione di una stanza che risponde all’esigenza (soprattutto dei giovanissimi) di voler condividere l'esperienza in hotel con il mondo virtuale. L'ambiente è stato disegnato rispondendo a criteri fotografici, che daranno la possibilità ai clienti di creare veri e propri set grazie al movimento degli elementi presenti.


La seconda riguarda un brief progettuale legato alla creazione di una discoteca presso i Magazzini Raccordati, nei pressi della Stazione Centrale di Milano. L'idea si ispira alla cultura rave (da qui il nome) e recupera uno spazio dimenticato dall'uomo grazie all'unione fra forza della natura e progresso tecnologico.


Davide, Valentina e Alessia definiscono la loro realtà multiforme, inseguono un'arte eterogenea e ricca di spunti, sfaccettature, colorata ed elegante.



Abbiamo incontrato il team di Trepunti che ci ha raccontato il suo mondo e il suo modo di vivere il design.


Cos'è il design per voi?

Ci è sempre piaciuto pensare al design come qualcosa di intangibile, un modo di affrontare la realtà, un preciso approccio nei confronti dei vari aspetti della vita. Consideriamo il design una forma mentis che spazia dall’empirico al poetico e che assume svariate figure, aspetti e sfumature.

Il design, per come lo intendiamo noi, non si identifica con una specifica creazione ma esprime l’intero processo storico/culturale/poetico che ha portato alla realizzazione di un prodotto; è tutto ciò che l'opera rappresenta: dalla semplice idea alla sua concretizzazione.


Come avviene il processo creativo?

Ci piace affrontare ogni progetto con approcci diversi, ma con un forte aspetto comune: prima di cominciare qualsiasi lavoro, apriamo le nostre menti a una ricerca profonda sull’argomento che trattiamo di volta in volta. Questa analisi ci permette di elaborare un concept, che diventerà poi fulcro dello sviluppo del progetto stesso.


Tra i vostri progetti passati, qual è il vostro preferito? Perché?

È difficile indicare un progetto che preferiamo tra quelli realizzati in passato. Proprio per la natura stessa del nostro studio, amiamo sperimentare in base alle esigenze del cliente e a seconda del contesto. Generiamo ogni volta progetti singolari e differenti tra loro, ciascuno con caratteristiche uniche rispetto a qualsiasi altro prodotto.


Come definite il vostro stile?

Definiamo il nostro stile multiforme, ma non riusciamo a identificarci in uno riconoscibile e preciso. Proprio per la necessità di investigare sempre concetti nuovi e differenti, il nostro stile si riconosce meglio nelle modalità di approccio al progetto, piuttosto che nel risultato finale.


Come immaginate il design del futuro?

Specialmente in questo momento storico ci piace immaginare che il futuro del design sia destinato alla riscoperta del suo stesso valore e a quella delle virtù che ricoprono la nostra professione di designer.

Ci auguriamo una ripresa del settore, una riapertura che si possa estendere alle aziende e agli artigiani, e l'augurio è quello che venga dato più spazio ai giovani designer che si approcciano per la prima volta al mondo del lavoro.



Ph credits: ritratto del team di Trepunti Studio di Giorgia Galli; progetto "Set me up", progetto "Raveolution" di Trepunti Studio.

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