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Redazione

SELECTED TALENT: NICOLE MURONI.

Aggiornamento: 21 mag

by Giorgia Argentieri

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Alpha District presenta Nicole Muroni, altro volto protagonista del distretto dal 5 al 10 settembre 2021. Nicole ci poterà alla scoperta della sua particolare visione narrativa attraverso una serie di suggestioni e interpretazioni del tutto inedite.



Nicole Muroni giovane designer italiana, è nata in un piccolo paese del nord Italia, cresciuta profondamente a contatto con la natura. Si laurea alla NABA Nuova Accademia di Belle Arti nel 2019, lavora da subito come disegnatrice per la progettazione a Milano. Ha studiato 6 mesi industrial Design al Metropolia University of Applied Sciences in Finlandia dove ha scoperto il potere del design, che la mantiene viva in una costante ricerca. Nicole Muroni ha creato la sua prima linea di oggetti insieme ad abili artigiani italiani, un’installazione ludica e sensoriale che invita il pubblico ad ascoltare l’incantevole suono della natura. Una serie di elaborati strumenti in ottone; dispositivi di ascolto che – come per magia – rendono forte e chiaro un suono appena udibile. Rendendo strano l’atto familiare dell’ascolto, invita il pubblico a deliziarsi della scoperta della musica segreta di tutto il paesaggio sonoro.



La designer si è fatta notare nell’ambiente accademico per la sua visione pragmatica della natura e dell’artigianato in relazione alla progettazione. Abbiamo incontrato Nicole che ci ha raccontato di cosa è fatto il suo raffinato mondo e l’influenza che la natura ha sul suo lavoro.


Cos'è per te il design?

Per me il design percorre una strada personale. Considero ogni mio progetto come se fosse il capitolo di una storia, utilizzando un linguaggio progettuale molto poetico e narrativo. Considero il design come un vero e proprio viaggio fra osservazioni, materiali, tecnologia e bellezza.


Come avviene il tuo processo creativo? Cosa ti ispira?

Quando inizio a creare qualcosa, in particolare nel mio modo di fare la designer, la mia mente accoglie una progressione di pensieri. Credo infatti che la parte più importante del “gioco” stia nel saper risolvere questi pensieri e metterli in pratica, sapendo realizzare quella che è poi l’idea e la sensazione in modo concreto. Non saprei dire cosa mi ispira nello specifico perché il processo di assimilazione delle influenze è personale e difficile da spiegare in pochi termini. L’ispirazione per me non nasce dal progetto o dall’idea stessa dell’oggetto. Posso essere ispirata da una chiacchierata o dal semplice stare all’aperto. Penso a cosa voglio comunicare, al significato che voglio dare alle cose. Questo cambia anche il modo di pensare l’estetica dell’oggetto, oltre al modo che in cui voglio che esso comunichi con l’esterno. Credo che non ci siano regole nell’ispirazione: ognuno è libero di esprimersi liberamente e lasciarsi ispirare.


Tra i tuoi progetti passati, qual'è il tuo preferito? E perché?

Il progetto che mi sta più a cuore è ‘’Suono come Sono’’, il mio progetto di tesi. Non perché è la mia tesi, ma perché è uno di quei progetti che si esprime al meglio nel processo progettuale. La parte che sento più mia sta più il processo ideativo che nel risultato finale. Tutto il lavoro progettuale è basato sulla natura che è un elemento da me molto amato e di particolare importanza nella mia vita. Per lo sviluppo ho coinvolto artigiani professionisti con cui ho svolto un profondo lavoro di ricerca e sviluppo. ‘’Suono come Sono’’ è stata la mia prima occasione di sviluppare qualcosa che mi piacesse davvero.



Come definisci il tuo stile?

Da neolaureata sto imparando a conoscermi, anche nel campo della progettazione. Posso dire che il mio stile e il mio approccio hanno una risonanza di tipo narrativo. Cerco sempre di raccontare qualcosa nei progetti, la parte creativa è quella che preferisco perché mi da proprio la possibilità, nel mio piccolo, di poter raccontare qualcosa. Penso che tutto il mio lavoro abbia un sapore molto poetico, sia nella fase di sviluppo concettuale che nella comunicazione.


Come immagini il design del futuro?

Secondo me nel design del futuro ci saranno sempre più interazioni di tipo digitale, e in parte è quello che sto vivendo in questo momento. Il Design fisico, da dove poi nasce tutto, verrà sempre più influenzato dalla realtà digitale. Immagino che alcune tecnologie d’avanguardia – anche di tipo energetico – diverranno sempre più di uso comune e – come già possiamo prevedere oggi – la tecnologia sarà sempre più presente. Credo allo stesso tempo che la figura dell’artigiano rimarrà comunque fondamentale anche in relazione alle nuove tecnologie.



Ph credits: il ritratto di Nicole è di Fausto Lanfranchi; le immagini del progetto ''Suono come sono'' sono di Lucian Eftime.


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