top of page
Redazione

GUMDESIGN: UNA QUESTIONE DI ELASTICITÀ.

Aggiornamento: 26 gen 2023

by Federica Granata

-

Versatili come gomme da masticare, Gabriele e Laura di Gumdesign presentano ad Alpha Distric il loro mondo fatto di rigore e poesia.



Lui, Gabriele Pardi, da piccolo voleva costruire case e diventare ingegnere – perché convinto che solo gli ingegneri progettassero case.

Lei, Laura Fiaschi, da bambina sognava di creare disegni per la Walt Disney ed entrare a far parte di questa magica realtà.

È successo, poi, (molti anni e “cingomme” dopo) che l'aspirante ingegnere e la pretendente allo studio di animazione più famoso al mondo si sono conosciuti, si sono piaciuti, sono diventati colleghi prima e coniugi poi.

La vita aveva nel frattempo concretizzato le loro aspirazioni: Gabriele si è laureato in architettura a Firenze, Laura all'Università del progetto di Reggio Emilia. Lui è diventato un architetto, lei una designer e grafica.

Hanno così creato un sodalizio importante che vede realizzare le idee di lei nei disegni esecutivi di lui.


Definito una delle più brillanti firme del design italiano, Gumdesign nasce nel 1999 come studio di architettura e si apre, poi, a nuove visioni e sinergie: da un lato il rigore della progettazione, dall'altro la dimensione poetica.

Il nome onomatopeico si deve proprio alle “cingomme” della loro infanzia, alla loro elasticità e resistenza, elementi che Gabriele e Laura sentono parte integrante della loro realtà e del loro mestiere multisfaccetato.

Architettura, design e grafica si sovrappongono con leggerezza ironica in tutte le loro creazioni, come nel progetto “Il Capo”, dove un tavolo non lascia spazio a perplessità su chi sia il commensale più importante e si debba quindi aggiudicare la portata più ricca.




Il loro design si fa portavoce di un significato profondo e racconta una storia che supera il semplice gradimento visivo con opere dallo stile essenziale ma deciso. Il modus progettuale di Gumdesign coinvolge sempre due importanti protagonisti: i designer da una parte e gli artigiani dall'altra. Nasce, così, un duplice lavoro di ricerca che si destreggia fra tradizione architettonica non funzionalista e alto artigianato.


Gabriele e Laura hanno raccontato ad Alpha District la loro idea di design e spiegato come il loro lavoro li spinga a voler comunicare in modo universale l'arte.


Cosa pensate Alpha District e del progetto per il Fuorisalone 2021?

Abbiamo apprezzato la passione sentita fin da subito nelle persone che stanno costruendo la prima edizione di Alpha District; percepire la voglia di organizzare un evento, alimentare energie per proiettarle nella cultura del progetto – soprattutto se arrivano da un gruppo di giovani progettisti – è un segnale che riteniamo debba essere supportato al meglio.


Come conciliate artigianato e design, senza rischiare di far prevaricare l'uno sull’altro?

Abbiamo sempre lavorato con gli artigiani, prima per progetti di interior e architettura e adesso per collezioni di prodotto; sono gli artigiani che costituiscono l’anima e la parte produttiva di molte aziende italiane nel settore del complemento d’arredo, capaci di rendere più solido il Made in Italy.

Artigianato e design non sono termini in contrapposizione, ma piuttosto discipline che si compenetrano; se da una parte c’è il creativo che indica la strada da percorrere, dall’altra c’è l’artigiano che la realizza inserendo la sua sensibilità e competenza acquisita nel tempo.


Raccontateci meglio la vostra poetica e quelle che sono state per voi le più grandi ispirazioni.

Non siamo tecnici, formalisti, strutturalisti ma narratori del nostro tempo e del nostro spazio; crediamo in un approccio umanistico al progetto per poter sviluppare “racconti solidi”, animistici, poetici e che possano creare una relazione affettiva. Partiamo dalla parole e dalle immagini; le stratifichiamo e le strutturiamo per costruire un linguaggio unico.


Architettura, design e grafica nei vostri progetti si sovrappongono e convivono sempre con estremo equilibrio. Quale relazione c'è, secondo voi, fra libertà dell'arte e rigore della progettazione?

Sono tutti elementi di un linguaggio che è applicato nello spazio, nell’oggetto o su un foglio di carta. La relazione sta nell’approccio progettuale, nel metodo. E se da una parte occorre una completa libertà creativa, dall’altra occorre un rigore progettuale per stabilire equilibri altrimenti difficilmente raggiungibili.

E’ il caso della nostra collaborazione con Antonio Lupi, un’azienda che “non attende” ma “anticipa” i tempi, condotta da un imprenditore visionario: Andrea Lupi. Un rapporto professionale e umano quotidiano, divertente e profondo allo stesso tempo, che con un unico linguaggio progettuale – dallo spazio (installazioni e stand fieristici) al prodotto (le collezioni) fino ad arrivare alla comunicazione ed alla grafica aziendale – raggiunge risultati importanti a livello internazionale.



Comments


bottom of page